RUBRICA - Italiani brava gente

Qualdo gli Umarells diventano servizio civico

La scoperta è del 4 febbraio 2005. Succede a Rastignano, 5.200 abitanti, comune di Pianoro, provincia di Bologna. Sono le 8 e mezzo del mattino, fa freddo. C’è un giovane uomo che sta scattando delle foto in un parcheggio. Gli si avvicina un signore più avanti con gli anni, che sta portando a spasso il cane: «Scusi lei, cosa sta fotografando?» chiede insospettito. Il fotografo risponde qualcosa a caso, poi si allontana un po’ e butta nel cestino lì vicino un giornaletto freepress. Lo fa furtivamente, lo fa apposta. Con la coda dell’occhio vede che si avvicina al cestino, estrae il giornale e controlla: c’è qualcosa nascosto dentro? Non c’è niente ma Danilo Masotti, il fotografo, già cantante di un gruppo rock, ha l’illuminazione: vede qualcosa che tutti abbiamo già avuto sotto gli occhi ma senza riuscire a capire. Masotti fa il balzo evolutivo e vede un Umarell: è lui, è il pensionato che passa il tempo a guardare i cantieri – gli piacciono sopratutto i lavori i stradali – sempre con le mani dietro alla schiena, sempre disapprovando e sempre pronto a dispensare consigli non richiesti.  Masotti racconta sul suo blog la scoperta e il fenomeno esplode: interviste, articoli, libri e documentari. Adesso c’è il calendario ufficiale degli Umarells e anche  un’applicazione  che li aiuta a trovare i cantieri stradali più vicini a casa. Adesso gli Umarells li vediamo tutti, sono diventati una parte del nostro paesaggio umano.

Adesso anche gli Umarells hanno coscienza di sé e si stanno organizzando: a Pisa 44 di loro, ingaggiati dal comune, controllano i lavori di riqualificazione urbana. Ma è a Treviglio, 30mila abitanti in provincia di Bergamo, che sono andati più avanti. Hanno messo insieme la loro anima profonda – passeggiare, osservare, controllare – con la tecnologia. Quello che vedono se lo scambiano sul gruppo Whatsapp, poi lo trasferiscono su una mappa digitale. Poi vanno in Comune, chiedono dell’assessore competente e lo inchiodano alle sue responsabilità. Hanno cominciato un paio d’anni fa controllando i furbi che posteggiano nei posti riservati ai disabili; poi hanno monitorato gli incroci cittadini con più incidenti.

Adesso seguono con quell’attenzione spietata che ha solo l’Umarell lo spazzamento delle strade e lo stato dei cestini dei rifiuti. Dati che, trasmessi al comune, servono a utilizzare meglio i soldi di tutti. E ci scappa anche la segnalazione di quello che abbandona il sacco nero per strada. Il comune di Treviglio ha capito che ci può solo guadagnare: con la mappa degli incidenti elaborata dagli Umarells 2.0 ha vinto un bando regionale sulla sicurezza stradale. Loro guardano Treviglio con le mani dietro la schiena e le loro competenze: nel gruppo c’è l’ex commissario dei vigili urbani ed il responsabile del centro elaborazione dati del comune, anche lui felicemente pensionato.

Danilo Masotti dice che ha “inventato” gli Umarells prendendo una parola bolognese un po’ dispregiativa – umarèl, ometto – e trasformandola in «un’etichetta spiritosa e positiva». È un cambio di prospettiva: ci dice cosa succede se cominciamo a guardare le cose cercando il buono, l’utile, il vantaggioso, il bello e il possibile che c’è dentro. Da pensionati e da giovani.

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