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Senza più cattivi odori, primo piano Terra, uomini e clima frissero tutti felici e contenti. continua da pagina 16 l'altro, sono in continuo aumento e rappresentano Luca Mercalli un problema irrisolto, nonché la poca responsabilità Presidente società dei produttori come succede per le pile. La frazione meteorologica italiana organica è la porzione principale dei riifuti urbani recuperata. In questa casellina ifgura un +7,5% rispetto al 2018. Ma per centrare il 65% di riciclo al 2035, voluto dal pacchetto Ue sull’economia circola- re, servono oltre 30 impianti per il trattamento e per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili. Come "alleggerire" Lo ha calcolato uno studio di Utilitalia. Al momento i camion corrono lungo lo stivale e nelle discariche va il 20,2% dei riifuti urbani trattati, mentre l’Europa ci la pattumiera di casa impone di scendere sotto il 10% nei prossimi 15 anni. Decreti di "fine vita" econdo il rapporto riifuti urbani pubblicato ogni anno dall’ISPRA – Istituto A 22 anni dal decreto Ronchi, l'attenzione di chi opera superiore per la protezione e la ricerca ambientale nel – 2019 ogni italiano in questo campo si è spostata dalla raccola diffe- Sha prodotto 499 kg di riifuti, in linea con la media europea. Di questi circa il renziata al riciclo dei riifuti, «e l'obiettivo è il riuso 61 per cento sono stati differenziati, gli altri sono ifniti in discarica o all’incene- dei materiali – rilancia Paolo Barberi – per il quale rimento. Le regioni del Nord sono un po’ più virtuose con quasi il 70 per cento di sono importantissimi i decreti "end of waste"». Sono differenziata, mentre il Sud arranca sul 50 per cento. i decreti che stabiliscono quando un riifuto cessa di Ma al di là delle statistiche, il nodo della questione riifuti è che ne produciamo essere tale e diventa una materia prima seconda, e comunque troppi, siamo a poco meno di un chilo e mezzo a testa al giorno, e prima sono visti come una spada di Damocle dall'industria ancora di pensare ad aumentare la quota di una corretta raccolta e riciclo dovrem- che non investe in nuove linee, frenata dal criterio mo cercare di ridurre questa quantità all’origine, là dove si forma: all’atto dell’ac - della doppia autorizzazione (da parte delle Regioni) quisto dei prodotti. Personalmente cerco di scegliere oggetti con poco imballaggio, che può portare al ritiro di permessi già dati. «Siamo se possibile monomateriale (o tutta carta o tutta plastica, per evitare gli accoppiati l'unico paese in Europa – lamenta Edo Ronchi – che plastica-cartone-alluminio, diiffcilissimi da separare e riciclare); prediligo lo sfuso ha appesantito questa procedura, una sorta di zaino o le confezioni grandi, nel caso del cibo se non uso subito tutto il contenuto lo di- che rallenta un settore delicato come il riciclo». stribuisco in vasetti di vetro (anche questi riciclati!) da conservare in frigo. Evito le Alcuni regolamenti "end of waste" sono stati ema- vaschette di plastica monoporzione, dove pesa quasi più l’imballaggio del contenu- nati, altri, come quello atteso da 4 anni sui materiali to e l’acqua in bottiglia di plastica: meglio quella del rubinetto. di recupero dell'edilizia, sono impantanati per la Una volta fatta la spesa – già pensando a cosa avverrà del prodotto a ifne vita complessità dell'iter di approvazione. «E sono anelli – ecco la fase della raccolta differenziata: oggi non è diiffcile separare vetro, importantissimi di collegamento – come li deifnisce lattine di alluminio e acciaio, carta e cartone, tutti materiali ben riciclabili. Per Roberto Morassut, sottosegretario al ministero la plastica la situazione è più complessa perché ce ne sono di tanti tipi, alcuni dell'Ambiente – con le politiche di rigenerazione facilmente riciclabili come le bottiglie di polietilene, altri meno come le pellicole urbana che avranno sviluppo dopo la crisi pandemi- o certi casalinghi. Solo una parte di questa plastica può avere una seconda vita ca». Assieme ai decreti fantasma, c'è poi il grande mentre la maggior parte viene comunque utilizzata come combustibile soprat- tema degli impianti che, specie al Sud, sono insuiff- tutto nei forni delle cementerie. Comunque meglio lì che in mare, dove purtroppo cienti e delle tecnologie che oggi consentirebbero di tra oggetti galleggianti e microframmenti assistiamo a una tragedia globale con i uscire dal dibattito inceneritori sì o inceneritori no, pesci ormai intossicati da una vera e propria zuppa di plastica, che alla ifne arriva e «di poter scegliere tra sistemi con impatti zero o nel nostro piatto quando li peschiamo e li mangiamo. Sulla plastica bisognerebbe limitatissimi». Poi c'è il nodo dello sbocco di mercato introdurre un sistema di cauzioni che obbligasse a restituire il “vuoto” dei diversi – anche questo aggravato dalla pandemia che non ha materiali creando una ifliera industriale virtuosa. risparmiato niente e nessuno– perché i beni riciclati, Alla ifne nella nostra pattumiera resta comunque una parte di secco non diffe- per carenze di sistema e culturali, restano troppo renziabile che dovrebbe essere sempre più piccola via via che anche le case pro- tempo nei magazzini. duttrici progetteranno oggetti più facilmente smontabili, riparabili e ricicla- Sul piano, inifne, degli investimenti, è eiffcace la bili. Però l’obiettivo riifuti zero è diiffcile da raggiungere, ci sono sempre alcuni sintesi di Luca Ruini, presidente Conai. Tre le materiali diiffcili da classiifcare: pensate al quel malloppo indistinto quando si direzioni da lui individuate: una maggiore qualità svuota l’aspirapolvere, composto da ifbre tessili sintetiche, lana, cotone, capelli, C’era una volta il cattivo odore di frittura che non se ne voleva andarenella raccolta differenziata, imballaggi riciclabili ed polvere, smog e terra raccolta dalle nostre scarpe! Per non parlare dei pannoli- dalla cucina e dai vestiti di tutti. Le persone non lo sopportavano più e così ecodesign, ovvero come si progettano e costruiscono ni, un misto di plastica e di organico di diiffcile smaltimento: se si può utilizzate avevano smesso di friggere a casa. Ma un bel giornoOlitalia cr, eò Frienn: i prodotti . «Quanti riifuti avremo in futuro – ricorda la quelli lavabili! l’innovativo prodotto da frittura con una formulazione a base di olio di semi presidente della commissione Ambiente della Un discorso a parte merita l’umido di cucina: se avete un orticello o un giardi- di girasole alto oleico e antiossidanti tra cui l’estratto di rosmarino.Camera, Alessia Rotta– dipenderà per l'80% proprio no anche piccolo, fate il compost, ottimo concime per le vostre piante. Grazie alla sua capacità di rimanere stabile anche alle alte temperature,dall'ecodesign, oltre che dal ciclo dei consumi». Frienn sconifsse i cattivi odori e portò in tavola fritti eccellenti, sempre croccanti e asciutti. E fu così che friggere divenne una favola.www.olitalia.comConsumatori gennaio-febbraio 2021 19