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2021 – gennaio/febbraio
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primo piano economia Nutrizione e salute continua da pagina 11 una ripresa (stimabile in un + 4,9%) che non con- Michele Sculati sentirà però di riguadagnare i livelli e la composi- medico, sPecialista in scienza zione della spesa pre-Covid. C’è però un 21% degli dell'alimentazione, dottore italiani che stima oggi di spendere più del 2019. di ricerca in sanità Pubblica Nelle previsioni di consumo andrà male per i trasporti pubblici, per abbigliamento, calzature, abbonamenti e pay tv. La casa rimane uno dei capisaldi nel post-Covid; uno su 5 sogna la domotica, quasi 4 su 10 ragionano su ristruttu- Altro che "cibo spazzatura" razioni o eiffcientamento energetico, e ai primi posti nella lista dei desideri compaiono anche le spese per rinnovare l’arredamento, i grandi unk food” significa letteralmente “cibo spazzatura”, ed è un termine elettrodomestici (lavatrice, lavastoviglie…). Con- che non ha una sua definizione univocamente accettata: descrive ali- tinua anche la spinta a una vita sempre più smart "Jmenti di cui l’essere umano è decisamente goloso, ricchi di energia ma con quasi un italiano su 2 che investirà su nuovi poveri di nutrienti, che dunque contribuiscono a quell’eccesso di calo- smartphone, tablet, personal computer, smart tv. rie che rende sovrappeso e obesità così diffusi. Il junk food viene frequen- Sul versante dei consumi alimentari il 2021 temente proposto sotto forma di snack, perché risponde all’impulso nel sarà per molti l’anno del cibo sobrio (per il gratificarsi che l’essere umano può avere in qualsiasi momento. Ci vengono 71% del campione questa voce di spesa rimarrà proposti ovunque in modo che, quando ne sentiamo il desiderio, vi sia la stabile, un 15% intende risparmiare). Continua possibilità immediata di soddisfarlo prima di un razionale ripensamento: le l’onda lunga del cucinare in casa, nuova strategia “macchinette” o “vending-machines” sono l’esempio più concr eto della loro degli italiani per spendere meno, acquistando più ubiquitarietà. ingredienti di base e meno piatti pronti, e con- Non ho mai trovato pertinente la definizione dispregiativa “junk”: non temporaneamente difendere qualità e salubrità descrive la natura di tali prodotti che, al contrario, sono graditi ed acquista- del proprio cibo spesso cucinandolo da sé. Ci si ti da molti consumatori. In molti “storcono il naso”: in un periodo in cui vi è concentrerà maggiormente sugli alimenti pro- sensibilità al biologico, al kilometro zero, all’artigianalità, dovrebbe esserci dotti con materie prime italiane e naturali/ meno interesse per questi cibi ultra-processati. Viviamo in Italia, terra di sostenibili (rispettivamente il 53% e il 48% del eccellenze gastronomiche ed io sono di Bergamo, città che pr- oduce 30 for campione ritiene che queste categorie registre- maggi tradizionali di cui nove DOP e tre Presidi Slow Food; eppure oggi una ranno le migliori performance rispetto all’anno paziente, peraltro decisamente attenta alla sua alimentazione, mi “confes- precedente) oltre che con ingredienti freschi (in sa” la sua irrefrenabile passione per un noto snack al formaggio. crescita per il 52%). La tesi che vorrei sostenere in questo articolo è che non abbiamo nulla da “confessare”, nulla di cui vergognarci se in alcuni momenti preferiamo del Per la Gdo previsioni in calo junk food rispetto a più pregiati alimenti tradizionali e di qualità; il perché Tornando invece allo scenario economico com- è abbastanza semplice: il junk food è buono. È buono perché ogni dettaglio plessivo, questo 2021 si presenta con previsioni è studiato: il gusto è testato su centinaia di soggetti in modo da individuare economiche negative per la grande distribuzione le ricette più apprezzate su base statistica, e vengono curati tutti gli aspetti organizzata, dopo un 2020 che ha segnato un quali profumo, consistenza, forma, dimensioni, colore, fino al packaging e, +4,2% sull’anno precedente che diventa un naturalmente, rilevanti investimenti in marketing. Possiamo dire che le più 5% considerando anche il canale e-commerce. Le sofisticate conoscenze nell’ambito della tecnologia alimentare vengono diiffcoltà economiche, da un lato, hanno certa- utilizzate per la produzione di junk food, in un processo che possiamo rias- mente favorito la crescita del discount (+9,1%) e sumere come “ingegnerizzazione” del prodotto alimentare. delle catene specializzate come nella chimica e Dunque la “spazzatura” ha poco a che fare con questa tipologia di alimen- nei saponi (+8,1). All’opposto, ha continuato in- ti, ed il termine dispregiativo rischia di farci sottovalutare la loro capacità vece a soffrire il canale degli ipermercati (-2,8%). di essere desiderabili, fino a farci sviluppare una dipendenza in casi non Resta il fatto che con il graduale esaurirsi della così rari. Se alcune tipologie di “junk food” piacciono, ha più senso impa- emergenza sanitaria si attende una lfessione del rare a gestirli, consapevoli innanzitutto del fatto che potremo far fatica a fatturato della rete ifsica della grande distribu- controllarci nel mantenere il consumo a livelli ragionevoli; questo non è un zione del 2,6% (-1,6% se si considera anche nostro problema personale, bensì una conseguenza di un progetto ben riu- l’e-commerce). Andamento in controtendenza scito di ingegnerizzazione di prodotto. Potremo imparare a gestirne il con- nella rete ifsica solo per discount (+1,8%), sumo se saremo consapevoli dei nostri limiti, approcciando tali cibi più con specialisti drug (+2,9%). In maggiore diiffcoltà rispetto che con disprezzo; se non ci porremo seriamente queste domande certamente il Sud, mentre sarà meno pronunciata rischieremo di essere vulnerabili, il che solitamente accade nei momenti più la perdita delle regioni settentrionali anche stressanti della nostra vita. grazie alla forte ulteriore crescita dell’e-commer- ce che si concentra proprio in questi territori. Consumatori gennaio-febbraio 2021 13