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primo piano rapporto coop Terra, uomini e clima 18% degli italiani non si riconosce in alcuna cultura alimentare, il 29% si aiff da alla dieta mediterra- Luca Mercalli nea, ma oltre la metà, il 53%, si riconosce in scelte presiDente societÀ alimentari precise. MeteoroLoGica itaLiana Ecco allora che, tra le nuove “tribù” del cibo, c’è chi preferisce il biologico (18%) e i climatariani (15%), cioè chi sceglie prodotti locali e di stagione per L'impatto ambientale ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di anidri- de carbonica della propria alimentazione; e ancora degli stili alimentarii reducetariani (13%), che hanno ridotto il consumo Umanità, codice rosso di carne senza eliminarla dalla propria dieta, e i lf exitariani (7%), che hanno rinunciato alla carne ma non al pesce. Ancora: sono il 7% i no-carb, che l 9 agosto scorso il Comitato intergovernativo delle Nazioni Unite sui cam- hanno quasi tolto i carboidrati dalla tavola, il 6% i biamenti climatici (Ipcc) ha reso noto il sesto Rapporto sullo stato del cli- vegetariani e chi ha adottato un regime alimenta- Ima globale. Il contenuto non è nuovo: ribadisce – come i cinque rapporti re iperproteico, il 3% i vegani. precedenti, usciti negli ultimi trent'anni – che il riscaldamento globale è cau- Il riscaldamento climatico è visto come il prin- sato inequivocabilmente dalle attività umane e che andiamo verso un futuro cipale fattore di cambiamento della nostra spesa di eventi estremi, molto rischioso per la nostra società e soprattutto per le alimentare anche nel prossimo futuro e innescherà giovani generazioni. La differenza sostanziale di questo nuovo documento una vera e propria rivoluzione nel piatto. Si prevede scientifico sta nel livello di allarme e nell'urgenza di azione richiesta ai go- che il cibo scarseggerà e che per salvare il clima verni: ormai manca poco tempo se vogliamo evitare lo scenario peggiore, che occorrerà cambiare la nostra alimentazione. In tanti porterebbe a un aumento di temperatura di oltre quattro gradi al 2100 con siamo convinti che a darci una mano saranno la annessa salita del livello marino di circa un metro. scienza e la tecnologia, che nel giro di 10 anni Il Segretario generale delle Nazioni Unite, l'ingegnere portoghese Antonio dovrebbero portare sulle nostre tavole cibi vege- Guterres, ha definito il sesto rapporto Ipcc “un codice rosso per l'umanità”. tali con il sapore di carne, a base di alghe, farina di Il messaggio di estrema preoccupazione della figura istituzionale che rap- insetti e anche la carne coltivata in vitro. presenta tutti i 195 Paesi del mondo è stata sulla prima pagina di qualche giornale straniero, ma non ha avuto la risonanza che meritava. Eppure questa Valori nutrizionali estate 2021 ha mostrato tali e tante anomalie climatiche da confermare an- Se chi ha detto no in modo totale agli alimenti di ori- cora una volta che siamo già dentro il cambiamento climatico: la temperatu- gine animale è ancora una stretta minoranza, molti ra media del pianeta è infatti già aumentata di 1,1 gradi nell'ultimo secolo e il si stanno però rivolgendo alle piante per portare in livello marino sta già salendo di 3,7 mm all'anno. tavola un'alternativa proteica alla carne, tanto che A fine giugno a Lytton, piccola cittadina canadese nell'entroterra di Van- sono raddoppiate le vendite di prodotti vegani di couver, posta alla stessa latitudine di Bruxelles, il termometro ha toccato nuova generazione come le bevande, le besciamel- i 49,6 gradi, record assoluto secolare per l'intero Canada. A inizio luglio è le, i piatti pronti. toccato al nord della Scandinavia registrare 34 gradi, il valore più elevato Il nostro benessere passa anche attraverso il in Europa oltre il circolo polare artico, e poi agosto a Sirin acusa c'è stato cibo, tanto che l’83% degli italiani si dichiara di- il record assoluto di caldo italiano ed europeo: 48,8 gradi. Mai in duecento sposto a spendere di più pur di acquistare prodotti anni di osservazioni nazionali si era arrivati a tanto. L'effetto della canicola e con qualità certiif cata (dopo di noi l’80% dei cinesi della siccità si è tradotto in disastrosi incendi boschivi: le foreste assetate si e solo dopo europei e statunitensi) e continua il suc- trasformano in pericolosi depositi di materiale infiammabile e basta una di- cesso di cibi “senza” (glutine, lattosio, zucchero ecc.) strazione o un atto doloso per far scoppiare incendi indomabili: abbiamo tutti e arricchiti. Più consapevoli e smaliziati, leggiamo negli occhi le cronache infuocate dalla California, Turchia, Grecia, Sardegna, con attenzione le etichette: le indicazioni sull'o- Midi Francese, Siberia... rigine e la provenienza del cibo sono determinanti Rovescio della medaglia, le alluvioni: quelle inedite e mortifere di inizio per l’acquisto per il 39% degli italiani, per il 28% lo luglio tra Germania e Belgio, quelle nostrane del Comasco che hanno allagato sono i valori nutrizionali e, a seguire, il metodo di anche la villa di George Clooney. E per finire la stagione, gli uragani Henri e produzione (per il 26%). Ida che hanno martoriato gli Stati Uniti. Così, ci aiff diamo sempre meno alle marche, in La lista è molto parziale, ma i danni da disastri meteorologici – avverte lento declino da un decennio, e all’immagine dei l'Organizzazione Meteorologica Mondiale – sono aumentati di cinque volte brand, e sempre di più ai contenuti e al valore dei in 50 anni. Ma appena passati un paio di giorni, il più importante rapporto prodotti, privilegiando i prodotti a marchio della sul futuro dell'umanità è scomparso ancora una volta dai radar dell'informa- catena della grande distribuzione di riferimento e zione cartacea e televisiva, dai dibattiti politici e dalle discussioni del bar, e dei piccoli produttori. Insomma abbiamo imparato a siamo tutti tornati a fare quello che facevamo prima. Che purtroppo è proprio badare alla sostanza, che è poi ciò che rimane oltre ciò che causa i cambiamenti climatici. le mutevoli apparenze. Ha collaborato Rita Nannelli Consumatoriottobre 2021 9