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primo piano cultura Terra, uomini e clima continua da pagina 16 conoscere soprattutto ai giovani realtà così parti- Luca Mercalli colari. I soci Coop sono da anni tra le presenze più presidente società assidue nei campi di Libera e questa riedizione del Meteorologica italiana libro è anche un omaggio a loro. Ettari e fiamme In quindici anni il bilancio delle terre assegnate alle cooperative è salito, raggiungendo i 1.222 ettari, con 62 soci (13 volontari e 49 lavoratori) e 26 soci sovventori, mentre i lavoratori non soci sono 129, Energie sprecate inclusi quelli del Consorzio, per un totale di 178 occupati. Le cooperative, partendo dalla Sicilia, si sono sviluppate in Calabria, Puglia e Campania, rima dell’avvento dei combustibili fossili a buon prezzo lo spreco era raris- ma anche nel Lazio e in Lombardia, dove le maife simo. In un mondo dove procurarsi cibo, energia e materie prime signiifcava si sono estese e ramiifcate. E accanto alla quantità Ptanta fatica ifsica, non si buttava via nulla e chi lo faceva per ostentazione dei raccolti è aumentata, come si diceva, la qualità, della ricchezza e disprezzo dei poveri era bollato dai iflosoif dell’antichità. Oggi, «perché i prodotti Libera Terra – continua Barbieri gli schiavi in carne e ossa che permettevano a pochi di sprecare cibo e risorse – non possono rappresentare soltanto un simbolo, sono sostituiti dagli schiavi energetici fatti di elettricità, petrolio e gas: in media seppur così importante, ma devono anche essere è come se 60 persone lavorassero giorno e notte per ciascuno di noi. buoni, puntare all’eccellenza qualitativa e a un Se molta di questa energia è sacrosanta per consentirci di vivere dignitosa- sempre miglior rapporto tra qualità e prezzo, non- mente senza ammazzarci di fatica e di privazioni, per permetterci una casa co- ché rappresentare il frutto del lavoro di un’impren- moda, calda d’inverno e fresca d’estate, per offrirci mezzi di trasporto rapidi e ditoria sana, legale, competitiva». confortevoli e cibo vario, nutriente e abbondante, è pur vero che circa un terzo di Come in uno stagno in cui è stato lanciato un quella che utilizziamo va dissipata sotto forma di sprechi, sempre più intolle- sasso, i cerchi ci sono ma le diiffcoltà non manca- rabili in un’epoca segnata dalla crisi climatica e ambientale. no nemmeno oggi. E vanno dalle poche risorse Sprechiamo energia nelle nostre case prive di isolamento termico e piene di economiche all'amalgama non sempre facile della spifferi, dimenticando accesi elettrodomestici e lampade, utilizzando automobili compagine sociale (i cui soci vengono reclutati per troppo potenti rispetto alle reali necessità di trasporto. Sprechiamo per disat- bandi pubblici), ifno agli atti di natura dolosa tenzione, per sifda sociale, per abitudine. Riteniamo che la parsimonia e la mo- come quelli contro la cooperativa Rita Atria di Ca- derazione siano sinonimo di avarizia e miseria, e le respingiamo confondendole stelvetrano, nel trapanese, i cui uliveti sono stati con sgradevoli ricordi di poco più di mezzo secolo fa, quando la povertà regnava dati più volte alle ifamme. in un’Italia rurale uscita dalla guerra. Invece quel senso della misura e l’avversione allo spreco erano una virtù da Rivolgersi in agenzia preservare e mantenere anche con l’arrivo del benessere, in quanto prima regola Un'altra data da ricordare è il 2006, perché segna per evitare il degrado ambientale. È così che oggi vediamo sprecare un terzo del la nascita dell’Agenzia Cooperare con Libera cibo che compriamo perché si deteriora prima di esser consumato, e addirittura Terra (che sostiene il libro e ifgura col proprio al ristorante non è raro veder buttare via sontuose portate appena scalifte da una logo), oggi presieduta da Rita Ghedini: una forchetta. vera e propria "banca delle competenze" messa C’è di che indignarsi se pensiamo al costo energetico, alla deforestazione e ai al servizio delle cooperative di Libera Terra, per pesticidi che sono dietro agli alimenti, nonché agli oltre ottocento milioni di po- affrontare le più svariate problematiche: dall’e- veri che nel mondo non hanno di che nutrirsi a suiffcienza. Sprechiamo oggetti, laborazione di piani di impresa alla selezione seguendo mode eiffmere che ci inducono a buttar via vestiti e calzature ancora e formazione professionale, dalla redazione di perfettamente integri: vale la pena leggere “Lavorare con i piedi: ciò che le tue bilanci al supporto in campo amministrativo e scarpe stanno facendo al mondo” di Tansy Hoskins (Einaudi). Sprechiamo lascian- ifnanziario. Ne fanno come soci le coop aderen- do l’auto con il motore acceso mentre scendiamo “solo un attimo”, sprechiamo ti a Legacoop di un po' tutti i settori: dalle coop scegliendo i bar con stufette a gas per “scaldare i dehors” quando basta indos- di consumatori alle assicurazioni, dall’edilizia sare un giubbotto: alcuni comuni francesi le stanno vietando. all’agricoltura alle cooperative sociali, oltre alle Sprechiamo quando entriamo in negozi che tengono le porte aperte buttan- rappresentanze regionali di Legacoop e ad alcune do al vento prezioso calore d’inverno e frescura d’estate: paghiamo quest’eresia amministrazioni pubbliche. nel prezzo dei prodotti e nell’aria inquinata che respireremo. Sprechiamo quando «La fase pionieristica raccontata in questo libro non facciamo la raccolta differenziata, quando non cerchiamo di riparare oggetti è stata importante ed entusiasmante» conclude che hanno guasti minimi, quando optiamo per materiali “usa e getta” invece che Barbieri. Acquistando i prodotti Libera Terra e “usa e riusa”. Insomma, lo spreco è stupido: costa denaro e soprattutto distrugge leggendo "Le mani in pasta", ciascuno di noi può l’ambiente. farsi testimone di questa storia di grano, coraggio e legalità. Consumatori luglio-agosto 2021 19