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16 coop informa L'impatto complessivo sull'Italia Partiamo dai dati economici, che ci restituiscono il peso e la speciicità della cooperazione nel nostro pa- ese. L'impato complessivo, che tiene conto cioè del- la produzione direta, indireta e dell'indoto, com- prese le società controllate – calcolato per la prima volta in questi termini dal professor Carlo Borzaga, economista dell'Università di Trento – si aggira tra l'8 e il 14%: questo a seconda che consideriamo l'e- conomia nel suo insieme o il setore privato, se guar- diamo al valore aggiunto prodoto (30,8 milioni di euro nel 2014) o l'occupazione (il 12% generato da cooperative e consorzi, con un signiicativo +6,1% di lavoratori equivalenti "full time" negli anni critici 2008-2014). Verso un futuro 4.0 "Se per assurdo cancellassimo dal mercato le coope- rative e le loro controllate – spiega Borzaga, che pre-Tra emergenze da afrontare (Maia capitale, coo- siede l'Euricse, l'Istituto europeo di ricerca sull'im -perative spurie, crisi in alcuni setori importanti co - presa cooperativa e sociale – bruceremmo l' 8,8% me le costruzioni) e un lavoro di riposizionamento dell'economia italiana. Questi dati mi fanno conclu-"che deve portarci – dice Luseti – dentro i processi dere che la presenza cooperativa è una delle carate-di cambiamento, per far esprimere all'economia col- ristiche peculiari della nostra economia, come lo so-laborativa le sue potenzialità e favorire un modello no i distreti industriali e la rete delle piccole e medie di sviluppo armonico", Legacoop si è spesa molto in imprese. Nessun altro paese ha un sistema di coop questi ultimi anni. Non da ultimo lavorando all'unii- così ampio e capillare come quello italiano". Dall'a-cazione delle tre centrali (le altre due sono Confcoo- groalimentare ai servizi alle imprese, dalle coop so-perative e Agci) per dare vita all'Alleanza delle coope- ciali alla distribuzione commerciale, il quadro delle rative italiane. Un processo non privo di ostacoli sul eccellenze è presto tracciato. quale ha voluto sofermarsi il presidente emerito della L'altro aspeto interessante che emerge dallo studio Repubblica, Giorgio Napolitano , esortando "ad an - è che tute le forme di cooperazione sono state "de -dare avanti con decisione verso una uniicazione ef- cisamente anticicliche, quasi acicliche". Non solo le fetiva, senza orgogli e passioni di bandiera", se si vuo- coop di lavoro, come tradizionalmente si crede, ma le continuare ad essere protagonisti nel paese. anche quelle di consumo che hanno assorbito gli au-Le potenzialità, come si diceva, stanno nell'economia menti dei prezzi difendendo i redditi delle famiglie. cooperativa, collaborativa e del dono su cui scom- Anticicliche signiica che nonostante la crisi hanno mete il 40% degli italiani, mentre un 32% ritiene che saputo aumentare i faturati e mantenere o accresce-lo sviluppo debba basarsi su un'economia di merca- re i livelli occupazionali, pagando lo sforzo con un ta-to e inanziaria, e un 14% rispolvera l'economia pub- glio drastico degli utili (solo nel 2015 si è assistito a blica. "La crisi ha inciso profondamente sul sistema un recupero sensibile della redditività). delle imprese", ricorda Monducci, e ai setori in ripie- gamento fanno da contraltare setori in espansione e Al contrario, le spa hanno mostrato un calo degli utili nel 2008, e poi una ripresa nei bilanci dovuta nuovi sbocchi per le imprese. agli interventi di sostegno o di salvataggio messi in Si va verso l'industria 4.0, la quarta rivoluzione indu- campo dallo Stato. In sostanza hanno scaricato i co-striale (leggi digitalizzazione delle imprese) che fa sti della crisi su tuti noi, cosa che la cooperazione largo utilizzo di macchine intelligenti interconnesse non ha fato. Versando inoltre (le spa) molto me -all'Internet delle cose. Il governo ha recentemente no nella casse dell'erario: sempre seguendo i calco-messo sul piato 13 miliardi di incentivi iscali, distri- li di Euricse, un getito inferiore di circa 16 miliardi buiti in sete anni tra il 2018 e il 2024, per compiere e mezzo di euro nel periodo 2007-2013, contro i 5 un salto che non sarà indolore. Nell'innovazione spin- miliardi e 600 in più versati dalle cooperative e i 6 ta gli italiani vedono infati il rischio di una emorragia miliardi e 700 in più delle srl, sempre durante la fase di posti di lavoro, quelli meno qualiicati. E probabil- recessiva dell'economia. Anche per questo, proba-mente non si sbagliano. Anche qui servirà un'econo- bilmente, oltre un terzo degli italiani (il 37%) au-mia più giusta, comunitaria e inclusiva che sappia go- spica una crescita delle coop, piutosto che delle vernare il passaggio metendo al centro la persona e i imprese di capitale (28%). suoi diriti. ●