l boom degli occhiali ”bold”, cioè ad alto spessore, che un tempo marchiavano i volti di chi era costretto a indossarli per vederci bene e che oggi invece sono considerati di tendenza, ben sintetizza il percorso di avvicinamento fatto negli ultimi anni a quello che viene chiamato  il “benessere visivo”. Occhiali sempre più alla moda, squadrati, con le punte in alto da gatta tipicamente femminili, ma più in generale versatili, eleganti, un po’ per tutti, che escono dai lineamenti del viso: perché il rischio maggiore, oggi, non è tanto vederci poco, ma passare inosservati. Queste sono le linee di tendenza uscite rafforzate da Mido 2023, il salone internazionale di Milano, in cui nemmeno lo steccato fra lenti protettive e da vista è rimasto in piedi.

Ma se privilegiamo la sostanza, a chi ha figli in crescita farà più piacere sapere, ad esempio, che fra le lenti oftalmiche (da cui dipende in gran parte il prezzo sempre più elevato di un occhiale) ce ne sono che promettono di rallentare mediamente del 67% la progressione miopica. Un problema che nel 2050 si prevede interesserà la metà della popolazione giovanile mondiale. Anche per questo tipo di lenti, che agiscono grazie a microvariazioni del potere correttivo conferite da una costellazione di anelli invisibili, serve la prescrizione dell’oculista.

Lenti e trattamenti Il mercato nelle sue continue e a volte bizzarre evoluzioni (il settore è molto vivo nonché remunerativo) ce lo racconta uno dei responsabili dei negozi di ottica della Coop. Va precisato che alcune cooperative gestiscono i corner direttamente, altre si appoggiano ad aziende esterne selezionate ad hoc. Restando alle lenti, sono tutte ormai di materiale organico (un polimero plastico, mentre il vetro è quasi scomparso). Si va dalle monofocali alle progressive che hanno rimpiazzato le bifocali (quelle con la lunetta usate dai nostri nonni), fino alle “office” dedicate a chi trascorre davanti a un pc gran parte della giornata e necessita sovente di correzioni a breve e media distanza. 

Molto richiesti sono i vari trattamenti. All’antiriflesso che scherma la luce blu, assai diffuso, si è aggiunta una seconda tipologia ad assorbimento (più o meno dello stesso costo), in cui il raggio viene catturato direttamente dal polimero della lente. Passando al trattamento indurente o antigraffio, c’è da ricordare che esso “tende” a questo risultato e comunque una lente graffiata non si può levigare, per cui va gestita con attenzione. Poi c’è l’effetto cangiante. Le fotocromatiche non fermano più la loro corsa: la generazione otto delle Transition, da poco sul mercato, ha introdotto colorazioni come ametista, zaffiro, ambra e verde smeraldo, in aggiunta alle tre classiche che sono grigio, marrone e verde tipo Ray-Ban.

Grandi forme “Signorina grandi forme”: avrebbero potuto chiamarlo così il design attuale, se guardiamo con ironia un po’ retrò all’ampiezza delle montature. Grandi forme, non solo grandi firme, e con pochi chili addosso, perché lo sviluppo dei materiali non rinuncia alla leggerezza. La scelta va dal metallo al titanio, passando per l’acetato, uno dei materiali più pregiati, e arrivando ai superleggeri come l’Ultem, presente anch’esso nell’assortimento Coop con il marchio Compacto. Il concetto è estremizzato dagli occhiali destrutturati a giorno, o “glasant”, che hanno due lenti sorrette soltanto da due aste e un ponte. Soluzione intermedia sono i “nylor”, parzialmente aperti sotto, con le lenti trattenute da un filo di nylon.

Un ultimo passaggio riguarda i prezzi. La montatura, che difficilmente è acquistata da sola, incide spesso per meno della metà se c’è bisogno di lenti graduate. In Coop esistono listini base e premium, per tutte le tasche e le richieste (è il marchio, più che il materiale a costare). 

Pressoché impossibile, in conclusione, è definire fasce di prezzo reali, anche perché le frequenti promozioni su pacchetti completi (telaio più montatura) rendono più convenienti gli acquisti in determinati periodi dell’anno, da scegliere con cura tanto quanto gli occhiali. 

Lenti a contatto Più comode da portare e più tollerabili per gli occhi. È quanto promettono le aziende che lanciano sul mercato nuove lenti a contatto: l’occhio si disidrata meno perché un polimero tende a “incastrare” le lacrime e a non farle evaporare, oppure si sperimentano gli ultimissimi ritrovati della scienza. In sostanza però, a detta di chi ci lavora, nel settore della contattologia – che si è sviluppato molto negli ultimi anni e ha ancora ampi margini di evoluzione – novità rivoluzionarie al momento non ce ne sono. Le lenti morbide (giornaliere, bisettimanali o mensili) restano le più vendute, con performance migliori che in passato. Oltre alla miopia e all’ipermetropia, quelle toriche correggono anche i difetti di astigmatismo. Ci sono pure lenti a contatto multifocali per presbiti, che consentono di vedere bene sia da lontano che da vicino. 

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