DIETA LOW CARB Restrizione dell’assunzione di carboidrati (cioè, pane, pasta e riso) al di sotto del 45% delle calorie complessive, che è il livello fissato dai Larn (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia). È una dieta iperproteica, di facile esecuzione. L’effetto dimagrante c’è ma è difficile da seguire, a lungo termine.

DIETA CHETOGENICA (comprende dieta Atkins, tisanoreica, Dukan). Ancora più estrema della low carb, induce un’intossicazione cronica (con nausea) per sfruttarne l’effetto anti-appetito. Cetamente fa perdere peso, ma non viene attuata nessuna “rieducazione” dei comportamenti alimentari che hanno portato all’eccesso di peso.

DIETA LOW FAT Restrizione dei grassi indipendentemente dalla loro fonte. Nascono come diete terapeutiche per abbassare colesterolo e trigliceridi. L’efficacia dimagrante dipende da quante calorie vengono tagliate.

DIETA A BASSO INDICE GLICEMICO Scopo della dieta è contenere il carico glicemico limitando l’assunzione di alimenti ad alto indice glicemico. Usata in ambito clinico per la gestione del diabete, è difficile da seguire per l’inaffidabilità dell’indice glicemico che varia a seconda della composizione del pasto e delle associazioni con altri nutrienti. Inoltre esclude gruppi importanti di alimenti, come la frutta e i cereali integrali, che invece andrebbero  promossi proprio perchè possono favorire  la perdita di peso, rispetto ad altri.

DIETA PALEOLITICA Intende imitare il profilo alimentare delle società pre-agricole, evitando alimenti lavorati derivanti dall’agricoltura come latticini, legumi, frumento. Parte dall’idea che l’uomo paleolitico fosse magro e meno soggetto a malattie cronico-degenerative. A parte questi assunti, definiti irreali nel documento, l’esclusione di intere classi di alimenti importantissimi è ingiustificata e produce squilibri.

DIETE BASATE SULLA GENETICA E SUL GRUPPO SANGUIGNO Ogni genotipo ha una lista di alimenti consigliati ed altri che non lo sarebbero. Ma non c’è alcuna evidenza scientifica a sostegno dell’associazione tra gruppo sanguigno ed esigenze nutrizionali, ma non ci sono nemmeno dati che supportino le diete genetiche. I test attualmente disponibili non sono in grado di fornire alcuna reale informazione utile alla determinazione di una dieta personalizzata.

DIETA MEDITERRANEA Non è una dieta dimagrante, ma è il modello alimentare più studiato e maggiormente correlato con la minore incidenza di malattie cronico-degenerative. Costituita prevalentemente da verdura, frutta, olio d’oliva, pane, pasta e altri cereali. Determina un dimagrimento solo se ipocalorica ed ha il vantaggio di promuovere comportamenti alimentari che favoriscono il mantenimento dei risultati ottenuti. Le Linee Guida, inoltre, in merito alla sostenibilità ambientale dei nostri consumi alimentari, confermano che le diete caratterizzate da un elevato contenuto di alimenti  vegetali e da un limitato contenuto di carne e prodotti lattiero-caseari hanno un minore impatto sull’ambiente, rispetto alle diete più ricche di prodotti di origine animale come ad esempio, la low carb o la dieta chetogenica, entrambe iperproteiche.

DIETE MISTE BILANCIATE Sono piani dietetici che includono sia alimenti vegetali che animali nelle proporzioni giuste per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative, utilizzando la dieta mediterranea come modello. Fanno perdere peso nei tempi e preservando la salute, se si attua un contenimento calorico. La dieta più nota di questo tipo è la Dash, creata per ridurre la pressione arteriosa: alto contenuto di fibre, livelli medi di proteine e più elevati di cereali integrali. Oppure la New Nordic Diet, modellata sulle abitudini delle nazioni del nord Europa: vegetali, pesce, poca carne, semi oleosi, patate, frutti di bosco.

DIETE VEGETARIANE Si tratta di regimi alimentari equilibrati, che vedono l’esclusione di carne e pesce e sono in genere legati a scelte etiche. Tuttavia necessitano di attenzione nella fase della crescita, o in condizioni particolari quali gravidanza e allattamento. Nel caso è consigliabile avvalersi dei consigli di un nutrizionista per evitare carenze.

DIETA VEGANA È un’estremizzazione della dieta vegetariana in quanto esclude totalmente i prodotti di origine animale compresi latte e derivati e uova. La pianificazione di questa dieta deve essere quindi attenta per evitare carenze nutritive come quelle di calcio, di ferro, di vitamina B12, di omega-3, in particolare nell’infanzia, in gravidanza, nella fase dell’allattamento e negli anziani.

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