Anche la tecnologia va in soccorso alla “rifiutologia“. Una serie di app scaricabili su tablet e smartphone offrono, infatti, al cittadino dei servizi aggiuntivi oltre ad aiutarlo a capire come dividere i rifiuti e dove smaltirli. Da postazione fissa, dunque, si possono consultare i siti web realizzati dai vari Comuni e dagli enti preposti alla raccolta (da Amaroma.it nella capitale, a Dovelobutto.net a Milano). Dai dispositivi mobili, in più, ci si può avvalere di applicazioni per Ios e Android come “Il dizionario dei rifiuti” o “Raccolta rifiuti”, che alle informazioni su come viene fatta la differenziata nel proprio comune di residenza uniscono un calendario della raccolta con tanto di notifica per non dimenticare giorno e orario, i numeri per prenotare un ritiro a domicilio e altre funzioni. Gli stessi gestori sperimentano soluzioni avanzate implementabili nella direzione della interattività.
Il gruppo Hera ad esempio mette la sua app “Il rifiutologo” a servizio di quasi 2 milioni di cittadini emiliano-romagnoli. Oltre a riconoscere 400 mila prodotti scansionando i codici a barre degli incarti e a dare l’indicazione per il conferimento in base al comune di residenza (aiutando così la raccolta differenziata), la app può identificare con il gps l’isola ecologica più vicina indicando orari e materiali trattati. Inoltre, in 54 comuni è possibile scattare e inviare foto-segnalazioni su discariche abusive o situazioni di degrado nei pressi dei cassonetti collaborando in questo modo alla messa in pulizia della città. Circa 8 mila sono le foto-segnalazioni inviate in due anni nella sola città di Bologna. Il cittadino che ne manda una, riceve da novembre una notifica che l’avvisa dell’avvenuto intervento.
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